Due caccia sono stati abbattuti, 3 donne e 4 bambini sono stati ritrovati sotto le macerie, una persona, una famiglia, un gruppo di amici sono rimasti vittime di incidenti stradali…. e ancora all’infinito: storie di uomini, donne, anziani, bambini quasi mai chiamati per nome quando vengono citati in notizie di cronaca nei telegiornali. Quanti volti, quante vite stroncate in un istante. Quante madri, padri, mogli, mariti, figli la cui vita si gela nel ricevere la notizia di una morte violenta e improvvisa. Però forse non è vero, forse si sono sbagliati, forse è solo ferito-ferita, è in ospedale. Ora arriverà la telefonata, c’è stato un errore di persona, è ancora vivo-viva. Ancora per un po’ con questa speranza voluta e costruita, si continua a vivere, perché nel profondo è inaccettabile dirsi “non c’è più“. Ma la telefonata rassicuratrice non arriva e il dolore contenuto fuoriesce inenarrabile insieme ad altri dolorosissimi pensieri: “Avrà sofferto molto? Almeno Dio c’era li con lui-con lei “? Adesso non serve conoscere i particolari, si può urlare il suo nome, chiamarlo. Non si impazzisce solo perché tanto dolore è conosciuto, sperimentato da quell’Uomo sulla croce che continua a rimanere inchiodato, ferito a morte, alla vista di tutti. Molte madri non riavranno neanche il corpo di un figlio martoriato e scomparso in una terra lontana. Per altre sarà irriconoscibile a causa di una morte violenta. Il pianto non visibile alle telecamere, il sentirsi già morti dentro con chi ci ha lasciato, quel ricordarsi il giorno in cui è uscito-uscita di casa per non farvi più ritorno. Chi poteva prevedere che quel giorno sarebbe stato l’inizio di una via crucis? Appunto la via della croce, inizialmente rifiutata, insultata, maledetta per come ha strappato via da noi coloro che non doveva toccare. Eppure sono proprio loro, coloro che non ci sono più, ma sono vivi davanti a Dio, a rimanere accanto a noi. Ora sono nella pace, noi nel tormento, loro nella carezza del Signore, noi sommersi e abbattuti continuamente dalla sofferenza del ricordo. Ma c’è una Luce, unica, venuta dall’Alto per noi che può placare e riordinare ogni vita distrutta: la Luce Pasquale. Cristo è risorto, è veramente risorto.
Sr Maria Joseph di Nazareth