Salve Sorelle,
direi che la rivista risulta gradevole, soprattutto per alcuni argomenti trattati. Il messaggio che leggo è la possibilità di condividere un percorso insieme, incentrato sull’arricchimento morale e spirituale della persona, la possibilità di scegliere e intraprendere un percorso che possa sostenerci nella vita tra fede e riflessione, attraverso un incontro intimo con noi stessi e le domande che quotidianamente ci poniamo. Ho apprezzato il primo articolo con la narrazione del miracolo: affascinante e spunto di riflessione che può divenire punto di partenza per assumere la consapevolezza di una riflessione che prende vita e scorre durante la lettura delle pagine. Apprezzo molto i riferimenti storici e leggendolo ho avuto la possibilità di immergermi nella vicenda che ha popolazione del Cerreto nel 1853. Il linguaggio è chiaro, naturalmente gli argomenti trattati nella rivista possono essere spinosi nei confronti di una società storicizzata come la nostra, dove tutto ciò che esula da un approccio materiale e concreto nei confronti dell’esistenza è da escludere. Individuando un ipotetico target di lettori che potrebbe essere coinvolto dalle tematiche, a mio parere è una nicchia di giovani e adulti che abbiano consapevolezza e predisposizione personale alla riflessione sui temi che sono cardini dell’esistenza, ma ormai sottaciuti a causa della rapidità del quotidiano e del mondo in cui viviamo che ci lascia ormai poco spazio per meditare, per riflettere e soprattutto, condividere in maniera sincera con gli altri. Io cercherei di rendere la rivista più persuasiva, al fine di ampliarne il pubblico di lettori: renderla più colorata, accattivante. Per esempio, perché non aggiungere un inserto ad ogni numero con la presentazione di una di voi, Sorelle, magari corredandolo di una fotografia? Oppure aggiungere una rubrica con ipotetiche domande che possono farvi i lettori, anche legate alle difficoltà che una persona può incontrare quotidianamente? Steven, 26 anni, Firenze