S. Atanasio, nelle sue lettere ricorda le parole dell’Apostolo riguardo il Verbo di Dio che “della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli” (Eb 2,16.17). Maria avvolse in fasce con premura materna il Figlio di Dio, il sommo ben onde vien la letizia che fascia i Santi (Cfr. Dante Alighieri, Divina Commedia, Par. XXVI,134-35): in questo scambio di cure, c’è pure l’offerta in sacrificio che permette a noi di vivere nella speranza di una vita nuova. Qui, Signore, hai risposto in modo straordinario all’invocazione “piega il tuo cielo e scendi” perché sulla terra si conosca la tua via, la tua salvezza in tutte le nazioni (Cfr. Sal 143, 5). L’uomo è come un soffio, i suoi giorni come ombra che passa (Sal 143,4) e Maria è venuta a ricordarcelo 170 anni fa apparendo a Veronica Nucci. Ma ci ha ricordato anche che suo Figlio ha rivestito di incorruttibilità la nostra vita, non possiamo sprecare questa inestimabile grazia. I carmelitani sono sensibili al valore della veste, simbolo di protezione, segno visibile di un impegno di vita: in particolare siamo legati allo scapolare che è parte dell’abito che indossiamo, sacramentale. Ebbene, proponiamo anche per questo anno che si apre, un percorso di approfondimento che ogni 19 del mese possa offrire un sostegno di ricerca del vero Bene, della Bellezza/Bontà/Verità che ci raggiunge in questo tempo liturgico e ci fa esclamare ogni giorno della nostra vita: “Beato il popolo che ha il Signore come Dio” (Sal 143, 15). Partiremo dallo Scapolare, abito offerto da Maria all’Ordine come segno di appartenenza, di misericordia, di impegno orante, e dai desideri e bisogni di coloro che vorranno partecipare ai nostri incontri, per provare a leggere insieme la nostra storia e a trovare risposte e propositi da formulare alla luce di quanto Maria ci ha lasciato in eredità, come Madre del Carmelo e Madre Addolorata. Di vita in vita, di dolore in dolore, di amore in amore, di gioia in gioia, di 19 in 19, una staffetta di esperienze condivise fino al 19 maggio, giorno in cui celebreremo in spirito di ringraziamento, la data dell’apparizione che ha trasformato questo luogo sconosciuto in un grembo di consolazione.
La Redazione